tema in classe saggio breve Non esiste davvero il tempo per leggere un buon libro tra i giovani??

Nella vita esiste un tempo per fare ogni cosa.
Ci è data l possibilità di provare tutto in base a cosa desideriamo. Alcune attività sono destinate ad una sola fascia di età come ad esempio usare i pastelli di cera e sentirne il loro meraviglioso profumo, altre invece restano valide per molto tempo.
Tra queste ultime troviamo l'attività della lettura che purtoppo tra i giovani sta scemando sempre di più.
Viene vista dalla gioventù, come un'attività per chi ha tanto tempo da perdere e secondo una ricerca del 2004 il 52% dei giovani afferma di non leggere perché non ha tempo.

Il tempo: il nostro desiderio più grande è averne di più per potere fare più cose, ma poi, quando ci si va a chiedere come lo spendiamo veramente ci si ritrova davanti al televisore a vedere film o serie TV che non ci interessano o su Facebook o altri social network a leggere e magari anche mettere "mi piace" a post di amici che amici non sono, perché non ci sono mai stati veramente per noi.
O peggio ancora non abbiamo mai incontrato e mai incontreremo.
Quando ci si accorge di quanto tempo si è perso ci si arrabbia, perché abbiamo la certezza che avremmo potuto svolgere qualcos'altro.

Viviamo in una società governata dalle immagini, e quello che propongono queste immagini è lungi dall'essere "leggi un libro".
E' compito dei genitori, delle scuole e probabilmente anche dei gruppi informali del mondo giovanile fare capire ai ragazzi, sin dall'infanzia che leggere è importante, poiché si acquisiscono dei valori che in televisione o su internet non vengono proposti.
Sono valori che quando si acquisiscono si acquisiscono per sempre.
Come disse Hermann Hesse riguardo alle persone che leggono: " Quello che egli legge non scivolerà via né andrà perduto, ma al contrario gli rimarrà gli apparterrà, lo allieterà e lo consolerà."

"Leggere- secondo Daniel Pennac nel suo libro "Come un romanzo" - è un diritto di tutti e non è un dovere, perciò non può essere imposto."
Troppo spesso il compito di portare e svelare ai figli il fantastico mondo della lettura non è svolto in famiglia, così gli studenti vedono come una tortura leggere i libri imposti dagli insegnanti. Sempre secondo Daniel Pennac si devono lasciare al giovane completa libertà di azione sul libro. Lo si può finire, si possono saltare delle pagine, lo si può leggere dovunque e nel modo che si preferisce e soprattutto non si dovrebbe chiedere di recensirlo.
Perché è solo così che un giorno potrà trovare un libro che ha qualcosa da darti, che ti fa restare senza fiato.

Quella delle nuove tecnologie è solo una scusa, una delle tante che si possono trovare per non leggere.
Il tempo a disposizione lo si trova, lo si trova sempre come quando arriva in casa un amico inaspettato.
I libri sono come gli amici, hanno milioni di cose da dirti, basta solo mettersi comodi e lasciarli iniziare poiché quando avranno finito vi sentirete migliori oppure semplicemente felici oppure con quella strana melanconia mischiata al pianto.
Come scrisse J.D Salinger ne "Il giovane Holden" " vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira."

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