"Talvolta ce ne dimentichiamo, a furia di
pagare bollette del gas, far cambiare l'olio e via dicendo. La maggior
parte della gente non è preparata alla morte, alla propria o a quella di
chicchessia. Ne sono scioccati, terrorizzati. E' come una
grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo. Io mi porto la
morte nel taschino. A volte la tiro fuori e le parlo: "Ciao bella come
va ? Quand'è che vieni a prendermi? Sono pronto". Nella morte non c'è
niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un
fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o
non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano
via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi,
famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio
senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po'
dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a
pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti,
parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma
loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben
poco che possa morire."
- Charles Bukowski.
- Charles Bukowski.
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