De historia litterarum latinarum. schola VII: De Vergilio poetarum principe

Publio virgilio Marone eccelle in poesia tanto quanto Cicerone in prosa. Ottenne quella gloria con tre raccolte poetiche se è vero così scrisse: " cantai i pascoli, i campi, i comandanti," cioè Bucoliche, Georgiche, Eneide. I vecchi studiosi vollero trovare in questa successione di opere una certa evoluzione del genere umano. Cresce infatti la dignità delle persona, mentre nelle Bucoliche parlano i pastori e i servi, nelle georgiche gli agricoltori, nell'Eneide i re e i comandanti.
Accresce anche la nobiltà delle opere: nelle Bucoliche il genere rimanda al poeta Teocrito più recente, didattico al più recente esiodo, epico al massimo poeta di tutti Omero.

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