Niger. Greenpeace: "l'uranio di Areva sta uccidendo il paese"

Greenpeace diffonde oggi un'inchiesta in cui rivela come l'estrazione di uranio dalle miniere di Areva, il gigante dell'energia nucleare francese, sta mettendo in serio pericolo la popolazione del Niger, uno dei paesi più poveri dell'Africa. L'associazione ambientalista in collaborazione con il laboratorio francese indipendente CRIIRAD e la rete di ONG ROTAB, ha realizzato un monitoraggio della radioattività di acqua, aria e terra intorno alle cittadine di Arlit and Akokan, a pochi chilometri dalle miniere di Areva, accertando che i livelli di contaminazione sono altissimi. "La radioattività crea più povertà perché causa molte vittime. Ogni giorno che passa siamo esposti alle radiazioni e continuiamo a essere circondati da aria avvelenata, terra e acqua inquinate, mentre Areva fattura centinaia di milioni di dollari grazie alle nostre risorse naturali", ha detto Almoustapha Alhacen, Presidente della Ong locale Aghir in Man. Le analisi di Greenpeace mostrano che in quattro casi su cinque la radioattività nell'acqua supera i limiti ammessi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nonostante questo, l'acqua viene distribuita alla popolazione. "L'esposizione alla radioattività - si legge in una nota di Greenpeace - causa anche problemi delle vie respiratorie e non a caso nella regione de! lle mini ere di Areva i tassi di mortalità legati a problemi respiratori sono il doppio che del resto del Paese. Inoltre, le ONG locali accusano gli ospedali, controllati da Areva, di aver nascosto molti casi di cancro". La metà dell'uranio di Areva proviene da due miniere del Niger, paese che rimane poverissimo nonostante da oltre quarant'anni sia il terzo produttore di uranio al mondo. Areva ha firmato un accordo per iniziare a scavare una terza miniera tra il 2013 e il 2014. "Areva si presenta - si legge nella nota - come una società attenta all'ambiente, ma il Niger ci rivela una verità ben diversa". Greenpeace chiede che venga svolto uno studio indipendente in Niger, sulle miniere e le città circostanti, seguito da una completa bonifica e decontaminazione. "Devono essere attivati i controlli necessari- conclude l'associazione ambientalista - per garantire che Areva rispetti le normative internazionali di sicurezza nelle sue operazioni, tenendo conto del benessere dei lavoratori, dell'ambiente e delle popolazioni

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